Orange Pi Zero 2 è pronto a sfidare Raspberry Pi Zero W

Il mondo dei Single Board Computer (SBC) è dominato da Raspberry Pi, ma sono presenti anche alcune alternative sul mercato. Orange Pi Zero 2 è un dispositivo equipaggiato con una CPU ARM quad core a 64 bit che viene commercializzato al prezzo di soli 16 dollari e che, nonostante le sue dimensioni ridotte, offre molte funzionalità. La scheda è abbastanza potente per essere impiegata con applicazioni multimediali, server domestici e progetti di robotica che utilizzano Ubuntusistemi operativi Debian o Android 10.

Ecco le caratteristiche tecniche:

  • SoC – Processore Allwinner H616 64-bit quad-core Arm Cortex-A53 @ 1,5GHz con GPU ARM Mali G31 MP2
  • Memoria – 512MB o 1GB DDR3
  • Archiviazione – Slot card MicroSD
  • Rete locale – Gigabit Ethernet
  • Schede di rete wireless – Dual-band 802.11 b/g/n/ac WiFi 5 + Bluetooth 5.0
  • USB – 1x USB 2.0, 2x interfacce USB 2.0 via header a 13-pin
  • Header 13-pin con 2x USB, uscita audio stereo analogica, uscita video CVBS, input IR, 3x GPIOs
  • Header a 26 pin I/O con I2C, SPI, UART, GPIO multipli
  • Debugging – Header a 3-pin UART per console seriale
  • Alimenazione – USB Type-C port 5V
  • Dimensione – 60×53 mm

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Raspberry Pi 400: un PC quasi completo a 80 euro

Arriva sul mercato Raspberry Pi 400, si tratta di una tastiera che integra al suo interno una board Raspberry Pi 4 e una serie di porte di connessione che consentono di utilizzarla agevolmente come un PC, basta avere uno schermo

Il Raspberry Pi 4 è una delle board più conosciute ed utilizzate nelle comunità di appassionati di elettronica, domotica e IoT. Ma ormai la potenza computazionale dell’ultima versione ha raggiunto un livello tale da poter essere tranquillamente utilizzata come un PC. L’unico problema è la connessione delle periferiche che può risultare un po’ scomoda date le dimensioni contenute della board di Raspberry Pi 4. Ecco perché la Raspberry Pi Foundation ha presentato il Raspberry Pi 400, una tastiera molto compatta che misura 286 x 122 x 23 mm e che integra la famosa board e diverse porte di comunicazione che consentono di utilizzarla come un vero (mini) PC a tutti gli effetti.

Raspberry Pi 400: un mini PC a 80 euro

Si parte da una board Raspberry Pi 4, ovvero un SoC Broadcom BCM2711 quad-core (ARM Cortex-A72 a 64 bit) che funziona a 1,8 GHz, spalleggiato da 4 GB di RAM LPDDR4-3200 (che corrispondono alla configurazione mediana della scheda) e connettività Wi-Fi ac, Bluetooth 5.0, Bluetooth LE e Gigabit Ethernet. Queste specifiche consentono tranquillamente di far girare le distro Linux ottimizzate per Raspberry e permettono di svolgere attività di base come la navigazione web, la visione di contenuti multimediali oppure l’utilizzo di programma office. Nella tastiera di Raspberry Pi 400 troviamo anche anche due porte micro-HDMI che possono gestire due schermi a risoluzione 4K 60p, due porte USB 3.0, una USB 2.0 e una USB C per l’alimentazione.

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Hackboard 2, il nuovo rivale di Raspberry Pi ha un cuore Intel

Single Board Computer basati su CPU Intel non sono molti comuni ed occupano solo una piccola parte del mercato SBC, dominato da SoC ARMHackboard 2, lanciato in crowdfunding, mira a introdurre un altro modello di SBC con CPU Intel con prezzi a partire da 99$. Hackboard 2 misura 120×80 mm ed è equipaggiato con una CPU dual-core Intel Celeron N4020 dotata di una frequenza di base di 1,1GHz in grado di raggiungere 2,8 GHz in Boost. Per la dissipazione del calore viene installato di fabbrica un poderoso heatsink. Con 4GB di RAM DDR4 e 64GB di memoria flash eMMC, Hackboard 2 ha capacità sufficienti per una macchina desktop abbastanza basilare o un potente SBC. È possibile aggiungere ulteriore spazio di archiviazione tramite i due slot NVMe M.2. I modelli di pre produzione, inviati a vari recensori e YouTuber, hanno solo uno slot NVMe M.2, mentre l’altro è stato sostituito con uno slot micro SD. La componente grafica è gestita dalla GPU integrata Intel UHD Graphics 600, in grado di supportare uscite video sino a 4K tramite i connettore HDMI 2.1 e eDP. Per ciò che concerne la connettività, troviamo una scheda di rete Wi-Fi dual band Intel AC95060 con Bluetooth 5.1, oltre ad una Gigabit Ethernet. Se necessario, è possibile anche aggiungere un modem per le reti 4G/5G del costo di 50$. Il resto delle porte comprende tre USB 3.0due connessioni per fotocamera USB2 e un GPIO a 40 pin che dovrebbe essere compatibile con gli HAT Raspberry Pi.

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Condivisione cartelle su Raspberry con SAMBA

Costruiamo un NAS
Condivisione su rete domestica di cartelle tra Windows e Raspbian

Condividere files tra Raspberry e PC con Microsoft Windows è una cosa senz’altro utile, che permette di scambiare files tramite rete, evitando di ricorrere a drive esterni. In questa pagina vedremmo come installare e configurare un piccolo software, chiamato SAMBA , che ci permetterà di farlo con comodità.

Codice per installare SAMBA:

Le seguenti istruzioni permettono di aggiornare la RaspberriPi, tramite terminale o SSH:

  • sudo apt-get update
  • sudo apt-get upgrade

Dopo aver aggiornato il sistema, si passa ad installare SAMBA, l’operazione richiederà pochi istanti:

  • sudo apt-get install samba samba-common-bin

Creaiamo ora una cartella condivisa:

  • mkdir /share

A questo punto bisogna configurare SAMBA, editando il file di configurazione:.

  • sudo nano /etc/samba/smb.conf

Nel file bisogna cercare queste due righe ed assicurarsi che siano come riportato di seguto, se fosse presente il carattere # prima della stringa, rimuoverlo.

  • workgroup = WORKGROUP
  • wins support = yes

Ovviamente, WORKGROUP è il nome di default delle reti domestiche usato da Microsoft Windows, se nella vostra rete fosse diverso, impostare il nome del vostro gruppo di rete.

Aggiungere alla fine dello stesso file di configurazione, le seguenti righe:

  • PiShare
  • comment=Raspberry Pi Share
  • path=/home/pi/share
  • browseable=Yes
  • writeable=Yes
  • only guest=no
  • create mask=0777
  • directory mask=0777
  • public=yes

Impostiamo ora una password di accesso:

  • sudo smbpasswd -a pi

Ci verrà chiesto di inserire una password per permettere al PC di accedere in lettura e scrittura sulla cartella share, dobbiamo scriverla una volta e poi subito dopo confermarla riscrivendola.

A questo punto, andando su un PC con Windows, ed entrando in Risorse del computer, poi su rete, dovrebbe essere visibile la RASPBERRY, cliccandoci sopra dovremmo vedere la cartella share, ove sarà possibile copiare ed incollare files di tutti i tipi, da e verso PC e viceversa.

WINDOWS 10

Attenzione! Microsoft ha deciso di disattivare la funzionalità SMB (Samba) di Windows 10, che consente di accedere a file e cartelle condivise da un server Linux / Ubuntu, con lo standard SMB 1, scelta attuata a partire dalla versione 1709, e quindi anche con la 1803 e la 1809.

Per attivare la funzionalità di Client SMB 1.0 di Windows 10, la procedura è la seguente:

  1. Aprire il Pannello di Controllo
  2. Scegliere Programmi e quindi Programmi e funzionalità
  3. Selezionare la voce di menù laterale Attivazione o disattivazione delle funzionalità di Windows
  4. Nella finestra come qui a lato, spuntare Client SMB 1.0/CIFS
  5. Confermare con OK
  6. Riavviare il computer
Attivazione funzionalità di Client SMB 1.0 in Windows 10

In Windows 10, versione 1709, Windows 10, versione 1903, Windows Server versione 1709, Windows Server versione 1903 e versioni successive di Windows, il client SMB2 non consente più le seguenti azioni:

  • Accesso dell’account guest a un server remoto
  • Fallback sull’account guest dopo che sono stati inseriti dati di accesso non validi

SMBv2 ha il seguente comportamento in queste versioni di Windows:

  • Windows 10 Enterprise e Windows 10 Education non consentono più a un utente di connettersi a una condivisione remota utilizzando le credenziali guest per impostazione predefinita, anche se il server remoto richiede le credenziali guest.
  • Data center di Windows Server 2016 e Standard Edition. Un utente non può più connettersi a una condivisione remota utilizzando le credenziali guest per impostazione predefinita, anche se il server remoto richiede le credenziali guest. >
  • Le edizioni Home e Professional di Windows 10 rimangono invariate rispetto al precedente comportamento standard.
    Se si tenta di connettersi ai dispositivi che richiedono un guest anziché le credenziali principali autenticate appropriate, è possibile che venga visualizzato il seguente messaggio di errore:

“Non è possibile accedere a questa cartella condivisa perché le politiche di sicurezza dell’organizzazione bloccano l’accesso ospite non autenticato. Queste linee guida proteggono il PC da dispositivi non sicuri o dannosi sulla rete.”

Soluzione

Se si desidera abilitare l’accesso guest non sicuro, è possibile configurare le seguenti impostazioni di Criteri di gruppo: Configurazione computer \ Modelli amministrativi \ Rete \ Workstation LanMan”Attiva accessi guest non sicuri” Nota L’attivazione di accessi guest non sicuri limita la sicurezza dei client Windows.  

Attivazione di accessi guest non sicuri in Win10

La stessa cosa è fattibile utilizzando il registro di sistema (Regedit) seguendo questo percorso: 

HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\LanmanWorkstation\Parameters

Modificando il valore DWORD a 32 bit (REG_DWORD) AllowInsecureGuestAuth da 0 a 1. Se il valore DWORD non esiste va creato ovviamente con quel nome.

Raspberry Pi 4: nuova versione con 8GB di RAM a soli 75 dollari

La single board compatta più venduta (quasi 3 milioni di unità distribuite in tutto il globo) si evolve ancora una volta, mostrando una nuova versione di sé che le consente di espandere ancora di più i suoi orizzonti e soddisfare tutti quegli utenti per cui la memoria di un dispositivo non sembra mai abbastanza. Gli indizi c’erano, errori di stampa (o presunti tali) avevano già fatto intuire che prima o poi sarebbe giunta noi e oggi, come un fulmine a ciel sereno, tramite un comunicato sul sito ufficiale è arrivata l’attesa notizia: Raspberry Pi 4 è finalmente disponibile nella versione con 8GB di RAM.

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Raspberry Pi 4 :da oggi si avvia anche da USB

Raspberry Pi è uno dei computer single board più famosi sulla terra grazie alla sua versatilità, il suo prezzo contenuto e alla sempre più vasta community di appassionati. Per mettere in funzione la scheda, tuttavia, si ha sempre avuto bisogno di due elementi fondamentali e venduti separatamente: un alimentatore ed una scheda MicroSD. Da oggi, per lo meno su Raspberry Pi 4 Model b, uno di questi ostacoli è stato rimosso grazie all’implementazione di un bootloader USB.

La Raspberry Pi Foundation ha da poco rilasciato un aggiornamento firmware per la sua ultima board, il Raspberry Pi 4. Il nuovo firmware, disponibile in versione beta, comprende un bootloader dotato di supporto alle USB presenti sulla scheda. Sarà quindi ora possibile effettuare l’avvio del sistema operativo del Raspberry Pi 4 da una semplice chiavetta USB oppure da un qualsiasi altro dispositivo di archiviazione esterno dotato di interfaccia USB 3.0.

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